Disability Records: intervista a Elisa Rovelli aka Sigma The Voice

Artisti   rap  20 Gennaio 2020   Nessun commento Disability Records: intervista a Elisa Rovelli aka Sigma The Voice

Disability Records nasce il 1° gennaio 2020 da un’idea di Elisa Rovelli e Alessio Pitoni, due amici che vivono a distanza, lei abita in Brianza, lui a Senigallia. In comune un’amicizia forte e la passione per la musica Rap.

È in questo genere che i due si rispecchiano, si esprimono in piena libertà, trasformandosi in Sigma the Voice e Adria the Reject.

Cosa significa Disability Records, Elisa?

“Dunque, non so se sai già della mia malattia. Io sono affetta da Parkinson giovanile dall’età di 10 anni, mentre Alessio soffre di Fibromialgia. Entrambi abbiamo contesti famigliari che meriterebbero un bel libro per potersi spiegare, a metà tra Carver e Stephen King.. cerchiamo quindi di salvarci quotidianamente dalla stupidità assoluta delle situazioni che viviamo, la musica ci salva la vita per davvero! Vivere la nostra età di trentenni nell’era della disoccupazione in uno stato vecchio come l’Italia con una disabilità tale da renderci le giornate impossibili …è arduo. Siamo un po’ i nostri miti : )Per lo Stato siamo disabili al 100%; io sono inabile al lavoro al momento, il che non mi consente di crescere a livello di esperienza lavorativa.

Noi parliamo di cose che l’80% delle persone non vorrebbero sentire o non hanno il coraggio di dire o di guardare. La nostra musica appartiene a questa etichetta, dove ci ritroviamo e trattiamo spesso i nostri problemi quotidiani attraverso i brani che scriviamo. Per adesso ci occuperemo di noi stessi e della nostra musica al posto di darla in pasto ad altri sperando in un qualsiasi tipo di successo. Speriamo di poter portare altri artisti in Disabiliy, ma questo ce lo dirà solo il tempo. C’è da lavorare..e al di fuori della creatività e del talento, è un mondo difficile incastonato in un mondo difficilissimo!”

Quali EP e brani avete prodotto ad oggi?

“Gli ep in uscita per Disability Records sono tre: l’edizione rimasterizzata di Reject Reborn Deluxe Edition e il nuovo ep 31 per Adria The Reject (rispettivamente DSBLT001 e DSBLT002) e infine il mio ep AD ARTE (DSBLT003) composto da cinque tracce prodotte e curate interamente da Brattini, giovane e talentuoso mc e produttore torinese, più la bonus track che vede me e Alessio alle prese con una delle ultime produzioni di Junior Makhno, produttore francese bravissimo. Questo brano si chiama “Il mondo dei cadaveri”. Dico solo che chi l’ha sentito in anteprima si è parecchio esaltato ….! Usciranno in digitale su tutte le piattaforme musicali e appena avremo la possibilità stamperemo le copie fisiche.”

Siete aperti a collaborazioni con altri rapper?

“Sì. Siamo stra aperti a collaborazioni di ogni tipo, sperimentiamo tra arte, musica, performance e tutto quello che in genere si può tirare fuori. Musicalmente mi piacerebbe coinvolgere dei rapper che sembrano essere un po’ fermi nonostante la loro immensa bravura come Sally Bowles e Master Zero, entrambi di Roma.”

So che hai alle spalle alcuni tuoi singoli oltre al lavoro in Disability. Mi racconti di più?

“Voglio fare una premessa….di singoli da “uscire” ne ho una caterva, purtroppo o per fortuna sono molto produttiva, ma portare a termine anche un solo singolo come si deve, richiede un programma, denaro, competenza, energia, è come una parte di te che se ne va e se va bene non torna più indietro. E soprattutto oggi è importante mettere soldi per sponsorizzare … se vuoi che il tuo singolo giri a più persone, non basta più solo il talento, la rete e il passaparola. Noi ci proviamo. Nonostante i mille limiti fisici e mentali e …di genere.

Apro un’altra parentesi proprio sul genere: oggi è semplice parlare di rap al femminile quando il rap è sulla bocca di tutti, ma senza meriti. Figurati se c’è di mezzo una ragazza, un’interprete di testi cliché, spesso ricca e carina che si spaccia da ragazzaccia del ghetto col passato torbido, ma in realtà fa tutto questo con tanti soldi a disposizione. Quante altre cose ci sono al mondo?! da fare….eh ! dico…avessi tanti soldi e tante possibilità, non farei certe pagliacciate…… Amo e rispetto la musica. Questo prototipo di rapper donna è quello che poi viene citato dai magazine e dalle paginette a tema di internet, vengono spinti sempre gli stessi nomi a discapito di ragazze come me, ma molto più spesso anche più brave e talentuosissime, che si impegnano da anni ma non trovano visibilità. Infatti la mia rapper preferita Loop Loona non rappa più! Fa direttamente un altro lavoro! Questo è il clima generale e nello specifico il mio punto di vista. Per quanto riguarda le donne nel rap non tutti i siti sono uguali ovviamente; ad esempio lacasadelrap.com dedicata spazio e interviste con la rubrica “Ladies First”con relativo omonimo festival che si tiene ogni anno al Barrios di Milano…l’anno scorso ho scoperto le Analogical Moody, stupende! Ritorando al divario Italia vs the world, credo che in Italia più fai, meno ottieni paradossalmente la natura dell’artista viene abbattuta da un generale impoverimento intellettuale, dove il lavoro che c’è dietro alla musica di un’artista viene sminuito.

Abbiamo caterve di emergenti scadenti che inseguono un sogno-soldi che è una bugia tenuto in piedi da pochi eletti che si scambiano le figurine dei rapper, i featuring, e programmano i loro begli album. Il mainstream è una bella favola piena di buona musica, ma pure di tanta spazzatura spacciata per rap.  Quando ti autogestisci e ti autoproduci è diverso, è più complicato e faticoso 10 volte di più . Ma se ingrani la marcia puoi riuscire a fare buona musica e avere la tua fetta di pubblico ed è una soddisfazione stupenda. Peccato non averla (ancora) provata! Spesso sento la parola “fallito” cucita addosso ad amici miei che sono dei Signori Artisti solo perché non guadagnano miliardi di euro e non sono Guè Pequeno….penso solo ci sia posto per tutti, pluralità di espressione e poche chiacchiere! per i singoli.

Pubblicati ufficialmente trovi: il video animato da Ronf Animation sul mio canale youtube (SIGMA THE VOICE) dove il brano in questione è L’Atmosfera prodotta da J.Roly di Iglesias (la Sardegna è piena di talenti), su Spotify Sola Andata prodotta da Attarus, Le Mie Fantasie prodotta da Brattini e  San Michele aveva un gallo feat. Peggio Klasse Blues prodotta da Garelli.

Come mai proprio il rap?

“Da piccola facevo danza hip-hop, ero una di quelle bambinette con i pantaloni larghi per capirci.  Canto dall’età di 8 anni..finchè la mia malattia mi ha messo totalmente i bastoni tra le ruote, sbiascicavo, per cui è sempre stato più difficile cantare e basta ma nel rap mi ci ritrovo. Scandisco bene le parole e quindi per me il rap è prima di tutto uno strumento terapeutico per vivere meglio. Più faticoso e spesso impossibile fare concerti grossi per via delle mie crisi di tremore. In passato mi sono esibita live ma certo, dopo 2 o 3  brani non è semplice proseguire! ”

C’è un brano in cui racconti della tua malattia?

“Tutti i miei brani inevitabilmente hanno qualcosa che rimanda ad un disagio di fondo, ma il mio modo di scrivere spesso non troppo discorsivo, quasi anti-rap, non stereotipato, non te lo fa capire subito, ti mette un dubbio. Cominci a farti domande, ed è quello che a me interessa oltre la musica, andare a colpire le persone sottopelle. E’ un processo di guarigione a distanza. Ma come tutte le vere guarigioni, ci vuole tempo e pazienza. Ti voglio far vedere anche un video fatto da me in maniera amatoriale, immagini vere, riprese da vicino senza alcun filtro che raccontano la mia giornata quando sto male: sono diventate un videoclip!

Questo brano si chiama “Lontano da qua” e non è mio ma di un MC spaziale, uno mio caro amico, Lord Madness. Spesso ci scambiamo idee e nasce sempre qualcosa di nuovo! Vedi, nella vita bisogna rischiare altrimenti si è semplicemente degli impiegati e degli esecutori. Il mio messaggio è proprio questo: uscite dalla vostra comfort zone, bisogna innovarsi e innovare! In Libertà e Menzogna dico che personalmente la prendo  “Scialla”, nonostante le difficoltà, bisogna andare avanti!”

 

Oggi più che di rap si parla di trap in Italia forse. Ti piace il genere?

“Ritengo che la trap sia un sottogenere del rap che ormai ha preso piede ovunque, è il nuovo pop e per certi aspetti ritmici devo dire che mi piace e non poco. Ti lascia molto spazio a livello compositivo e di testo, enfasi. Mi piace la trap americana, quella italiana molto meno. Anche se qualcuno di bravo c’è ….a me piace molto Warez ad esempio. Ho collaborato con un’artista trap Italo-rumeno, Rakova. Il nostro brano si chiama NO ANSIA ed è uscito qualche mese fa, lo trovi su Spotify nella mia discografia.”

Qual è il colore della tua musica?

“Verde. La paura sul LA di ROL …a buon intenditore poche parole.”

 

 

 

 

 

 

 

Jessica Cintola

Jessica ha creato Armada Note per tre motivi fondamentali: ha un legame ancestrale con la musica, le piace scrivere e in quel periodo (a marzo 2017, quando ha creato il tutto) era un po’ annoiata. Dice che le sue idee migliori sono sempre nate in periodi di tedio.

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