TIN WOODMAN: DUE UOMINI E UN ROBOT

Artisti   Pop  4 Maggio 2019   Nessun commento TIN WOODMAN: DUE UOMINI E UN ROBOT

I Tin Woodman sono un trio nato dalla collaborazione tra Simone Ferrari, Davide Chiari e Tin Woodman, il robot venuto da Wautah. Il suono della band è una brillante e coinvolgente miscela tra glam 70s, rock ed elettronica, il tutto impreziosito da sfavillanti cori 60s.
Nel 2017 rilasciano il loro primo EP, dal titolo “Metal Sexual Toy Boy”; l’EP è preceduto dal singolo omonimo, il cui video, girato da Marco Jeannin per Cinqueesei, è uscito in anteprima per Wired Italia. L’uscita dell’EP è stata seguita da numerosi live a livello nazionale, tra i quali l’opening a Willie Peyote al WhyNot Festival e agli A Toys Orchestra al Nosilenz Festival.
“Azkadellia” è il loro primo full-length uscito per Bello Records il 9 novembre 2018. Il disco, preceduto dal singolo “MC Woodie”, è stato registrato e prodotto da Davide Chiari presso lo studio Riserva Indiana di Brescia.
Da novembre 2018 la band è impegnata in un lungo tour promozionale nel nostro Paese.

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Ciao ragazzi, iniziamo parlando dei membri in “carne ed ossa” del gruppo, Simone e Davide. Entrambi venite da diverse esperienze musicali (Jules notJude e Alley ndr) come vi siete conosciuti e quando è nato il progetto Tin Woodman?

S: Io e Davide ci siamo conosciuti nei locali underground della nostra città (Brescia ndr) abbiamo inoltre condiviso vari palchi con le nostre precedenti band. Davide aveva già uno studio di registrazione analogico e un giorno mi ha chiamato proponendomi di cantare sopra un suo nastro. Per me era una esperienza tutta nuova e, incuriosito, ho accettato di registrare insieme. L’esperienza è stata davvero positiva e quindi abbiamo deciso di creare un nuovo progetto registrato interamente su nastro, volevamo qualcosa di diverso da tutto ciò che avevamo fatto con le nostre precedenti band.
Così ci siamo trovati in studio per condividere le prime idee ed è nata subito un’ottima intesa, i nostri stili musicali, seppur differenti, si miscelavano in maniera molto naturale. Il sound era completamente nuovo, ma mancava ancora qualcosa per completare davvero il tutto. Mancava ancora un componente della band e, in un attimo di pazzia, ho proposto a Davide di costruire un robot. Una persona normale avrebbe rifiutato ma Davide, forse perché matto quanto me, ha subito accettato.
Così, senza pensarci troppo, abbiamo costruito un vero e proprio robot dando vita al terzo componente della band: Tin Woodman!

A questo punto passiamo subito al vostro collega robot. Tin Woodman, oltre ad aver dato il nome alla band, è una presenza fissa in tutti i live. Che ruolo ricopre durante le vostre esibizioni?

S: Tin Woodman è il componente polivalente della band, nel suo petto ha un registratore a nastro, un Fostex, che riproduce diversi strumenti che noi non suoniamo. La particolarità è che li suona insieme a noi… non sono sequenze, non abbiamo nessun “click” o altro strumento che possa aiutarci per stare a tempo con lui durante i live.
Dobbiamo esser sempre pronti a interagire alle sue ripartenze e ad i suoi cambi, creando una sorta di simbiosi tra uomo e macchina.
Questa particolarità rende il nostro robot più reattivo, quasi umano, un componente della band a tutti gli effetti che ricopre un ruolo pari al nostro.
All’inizio del progetto io e Davide non pensavamo ad una band vera e propria, volevamo ritagliarci un ruolo più marginale lasciando che fosse Tin Woodman ad emergere, l’idea era quella di essere la band di un robot.
Dopo il primo EP e i primi live era chiaro che tutti e tre avevamo la stessa importanza nel gruppo e quindi i ruoli si sono ulteriormente bilanciati passando da “band di un robot” a “band con un robot”.

Azkadellia, il vostro primo album, è un viaggio tra elettronica, glam-rock anni 80 e pop anni 60. Un mix riuscito frutto di un’ampia cultura musicale. Da quali band siete stati influenzati per la realizzazione dell’album?

Da quali NON siamo stati influenzati!
Veniamo da esperienze e strutture musicali differenti che abbracciano vari filoni e periodi storici.
Siamo riusciti ad incrociare molte delle nostre influenze: dal pop-rock anni 60 al glam-rock anni 70, ma anche Beach Boys, Run DMC e pop anni 80.
Due persone con stili musicali differenti ma con la l’idea e la voglia di far “sporcare” i propri gusti con quelli dell’altro.
Spesso farsi influenzare da generi o band che magari non conosci ma che comunque ti incuriosiscono può produrre qualcosa di nuovo con una propria identità.

Tin Woodman e Azkadellia ovvero l’uomo di latta e la malvagia strega dell’Ovest, due chiari riferimenti che ci portano a “Il Mago di OZ”. C’è una storia particolare dietro questa citazione?

D: Il disco racconta anche di noi e usiamo Tin Woodman come mezzo per parlarne.
Azkadellia è il nome di battesimo della strega dell’Ovest che ha anche “creato” Tin Woodman, abbiamo fatto questo gioco tra il nome del disco che crea il progetto ed il contenuto del disco che racconta i vari aspetti delle nostre vite che ci hanno influenzato e formato come musicisti.
Quando una band inizia un nuovo progetto è chiaro che gli argomenti trattati possono avere varie sfaccettature: ci sono le band più politicizzate, i cantautori che parlano delle loro esperienze ecc. ecc.
La nostra idea era parlare di noi in terza persona, le nostre storie vengono raccontate tramite un “mezzo esterno” che è allo stesso tempo un membro della band ovvero il robot Tin Woodman.

Qualche anticipazione sui prossimi progetti in cantiere?

Al momento stiamo concludendo le ultime date indoor in vari locali, date che finiranno il 17 Maggio con la nostra partecipazione alla finale del concorso “Musica da bere” in Latteria Molloy a Brescia. La prossima estate saremo sul palco di molti festival, si inizia il 25 Maggio con il Morborock di Morbegno insieme a Freez e Last Internationale.
Inoltre abbiamo registrato un video live di “I CouldSeeThrough the Dark” presso la Unnecessary Recordings con il nostro co-produttore Pierluigi Ballarin che per l’occasione ha suonato con noi in questo clip.
Nel primo video (MC Woodie) la voce principale era di Simone mentre in questo nuovo video sarà Davide ad avere un ruolo principale nel cantato, questa scelta lascia intendere che nel gruppo tutti ricoprono un ruolo principale e possono alternarsi liberamente.

Vorrei chiudere facendovi una domanda più generica. Qual è l’album che tutti dovremmo avere nella nostra collezione?Attenzione, avete solo una risposta a testa!

D: Io dico Avalon dei Roxy Music.

S: Per me l’album che tutti dovrebbero avere, ma soprattutto “immagazzinare” è Pet Sounds dei Beach Boys.

TW: Purple Rain di Prince

S: Volevo concludere dicendo che non c’è occasione in cui nessuno dei tre non si sia emozionato sentendo partire Sabotage dei Beastie Boys, anche perché tutti avremmo voluto fare quel video!

Di DAMIANO MARINI

Jessica Cintola

Jessica ha creato Armada Note per tre motivi fondamentali: ha un legame ancestrale con la musica, le piace scrivere e in quel periodo (a marzo 2017, quando ha creato il tutto) era un po’ annoiata. Dice che le sue idee migliori sono sempre nate in periodi di tedio.

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