Electro-Pop made in Italy: i KLUNE

Artisti   Electro  4 Giugno 2017   Nessun commento Electro-Pop made in Italy: i KLUNE

Due chiacchiere con Alberto dei Klune, seduti sulla scalinata di San Petronio in un disteso pomeriggio bolognese…nel caso non li conosceste ancora, ecco chi sono i Klune.

Nome Artista: Klune

Genere: Electro-Pop

Fonti di ispirazione: Jon Hopkins, Bonobo, James Blake.

Anno formazione: 2014

Colore della Musica: Nero

Ciao Alberto, chi sono e come nascono i Klune?

“Ciao Ale, i Klune sono composti da Giovanni Solimeno, Alberto Pagnin e Giulio Abatangelo e si formano in un piccolo studio fuori Padova ormai 3 anni fa. Io e Giovanni avevamo un’amicizia in comune, Giulio appunto, che ci presentò e lì tutto nacque un po’ per gioco, dovevamo preparare delle cover per una serata che poi tra l’altro è anche saltata…scherzi del destino…ma già che c’eravamo abbiamo iniziato a confrontare le nostre idee musicali, venivamo da background diversi, ma ci siamo subito trovati.”

Che poi Klune cosa vuol dire? Te lo chiedo solo perchè è un nome molto figo.

“Ahahah grazie, è un nome del tutto inventato, semplicemente ci piaceva.”

Cio’ che colpisce subito della vostra musica è il netto taglio internazionale. E’ una scelta mirata?

“Non direi, semplicemente parte dai nostri ascolti, ho ascoltato per molti anni Jon Hopkins, Bonobo e  James Blake ed era impossibile non esserne influenzati. Con il tempo però, abbiamo sviluppato una nostra identità musicale, che si avvertirà nel secondo EP in uscita a Novembre, sarà  un album più dinamico, più elettronico con molte collaborazioni. Direi che ne stiamo venendo fuori da questo processo di emulazione dei propri idoli che credo sia assolutamente normale tra l’altro”.

Una delle cose che mi ha sorpreso di più è stata la scaletta live così intensa durante la scorsa estate, arrivando ad esibirvi anche in music-club blasonati, nonostante abbiate prodotto poco materiale musicale fin ad oggi. Quanta di questa “presa rapida” va attribuita alla partecipazione ad X-Factor?

“Poca anzi nulla in realtà perchè le 30 e più date fatte durante la stagione estiva sono state antecedenti alla partecipazione ad X-Factor ed anzi è grazie a quelle che i recruiters del talent ci hanno contattati ed invitato a partecipare ai casting. In realtà nel panorama dei music-club italiani c’è gente molto attenta e competente dietro le quinte ed è grazie alla loro curiosità ed intraprendenza che abbiamo ottenuto molti live nonostante non avessimo chissà quanti pezzi all’attivo. Ad oggi abbiamo un EP, “klune ep” in cui siamo stati aiutati da Andrea Suriani (fonico e musicista per “I Cani”, fonico per “Cosmo” e “Calcutta”, ndr) ad ultimare il mixaggio , un singolo che si chiama “Tetris” (registrato con Hector Castillo, ndr) e un altro singolo che si chiama “Sun” inciso con gli “M+A”, una nota band electro-pop di Forlì che sono prima di tutto degli amici”.

Come fa una band come i Klune a farsi conoscere e a contestualizzarsi in un mercato in cui l’indie-rock fa da padrone ultimamente? A parte che ho letto qualcuno che ha definito la vostra musica “indietronica”!

“Una forzatura! Innanzitutto facciamo leva su un sound più internazionale, poi sono molto importanti le collaborazioni con altri artisti e infine il web ci ha aperto delle porte interessanti. L’aspetto positivo del web è che ha reso più democratico il mercato musicale, su Youtube o Spotify ascolti ciò che ti piace senza essere vincolato dai video che mandava in onda MTV qualche anno fa per esempio. Ma allo stesso tempo, nel panorama musicale di oggi, c’è davvero molta offerta e quindi emergere diventa sempre più difficile, perchè alla fine lo spazio di ascolto di ognuno, in genere, è sempre lo stesso, ed è affollato dai classici nomi e classici suoni.

Noi proviamo ad emergere puntando sulla musica, sulla melodia e facendo cio’ che ci piace, facendo della musica che a noi per primi piacerebbe ascoltare e che comunque trasmetta qualcosa, è questo che ci accomuna. Inoltre siamo molto soddisfatti delle canzoni dell’ultimo EP che abbiamo scritto e siamo convinti che potranno far parlare di sè anche grazie al contratto con Peermusic, siamo felicissimi di esser entrati nel loro cast, chi ci sta dando una grossissima mano in fase di produzione e soprattutto distribuzione”.

Che rapporto avete col pubblico durante i live? E se ti va…il concerto più figo e quello meno riuscito.

“Col pubblico un rapporto splendido, quando li sento cantare le canzoni scritte da noi son davvero brividi, è bellissimo. In genere son sempre molto partecipi e coinvolti infatti non vedo l’ora di riprendere coi live che arriveranno dopo l’uscita del secondo EP.

Allora…di concerti non riusciti non ne ricordo, però posso raccontarti il più comico che è stato a Milano, ti dico alla fine dove. Eravamo in trio più un batterista (quarto componente occasionale) ed eravamo in pieno live, quando misteriosamente mi salta la scheda audio al pc, cioè a uno che suona elettronica e gli salta la scheda audio al pc di peggio non può succedere credo…gelo, così si è iniziato a improvvisare con batteria, accordi sulla elettrica e una linea vocale che richiamava vagamente quella del pezzo originale. Alla fine ce la siamo cavata anche bene ma non lo dimenticherò mai soprattutto perchè eravamo al Magnolia! E già, l’unico live in cui mi salta la scheda audio mi accade al Magnolia giustamente.

I live più riusciti invece? Un po’ tutti belli ma se mi fai scegliere ho ricordi elettrizzati per uno degli ultimi a Padova e quello al Linoleum di Milano anche…poi dipende sempre dall’impianto che hai a disposizione e dal locale in cui suoni per acustica e altre componenti, ma forse il migliore è stato a Reggio Emilia, all’Eleva Festival, mai suonato davanti a così tanta gente, davvero bello”.

Che dire Alberto, grazie mille, per questa chiacchierata in piazza Maggiore, aspetto Novembre per ascoltare il vostro ultimo lavoro e di sicuro venirvi a sentire live appena riprenderete a girare l’Italia.

Grazie a voi di Armada Note e ci si vede presto ai nostri concerti!

A.B.

Foto di copertina fornita dai Klune

Jessica Cintola

Jessica ha creato Armada Note per tre motivi fondamentali: ha un legame ancestrale con la musica, le piace scrivere e in quel periodo (a marzo 2017, quando ha creato il tutto) era un po’ annoiata. Dice che le sue idee migliori sono sempre nate in periodi di tedio.

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